
La laparostomia posteriore nelle infezioni retroperitoneali da lesioni endoscopiche periampollari: una vecchia tecnica per una patologia emergente
Chir Ital 2004 Mar-Apr;56(2):163-168
Doglietto GB, Pacelli F, Papa V, Tortorelli AP, Rotondi F, Di Miceli D, Prete F, Alfieri S.
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Unità Operativa di Chirurgia Digestiva, Università Cattolica del Sacro Cuore, Via della Mendola, 47, 00135 Roma.
Le perforazioni duodenali rappresentano una complicanza di manovre endoscopiche nello 0.4-1% dei casi. Nell’evenienza di lesione periampollare, l’approccio terapeutico più adeguato è ancora oggetto di controversia. Il trattamento iniziale è generalmente di tipo conservativo ma, in alcuni casi, possono instaurarsi estese infezioni retroperitoneali che richiedono un approccio chirurgico. Materiali e metodi. Sei pazienti, giunti presso la nostra divisione chirurgica con estese infezioni retroperitoneali ed in condizioni settiche instabili in seguito a perforazione duodenale periampollare in corso di CPRE, sono stati trattati con laparostomia posteriore destra con resezione della dodicesima costa.
RISULTATI:
Il processo settico è stato efficacemente trattato mediante un approccio aperto posteriore che ha condotto alla chiusura spontanea della fistola duodenale dopo una media di 14.5 – 15.2 giorni. Non si sono registrate mortalità né complicanze maggiori. In un caso si è manifestato un laparocele come complicanza postoperatoria tardiva.
CONCLUSIONI:
La tecnica della laparostomia posteriore con resezione della dodicesima costa, consente un adeguato sbrigliamento e drenaggio della parte superiore ed inferiore dello spazio retroperitoneale interessato dal processo settico in seguito a perforazione duodenale periampollare. Il buon controllo sia del processo settico retroperitoneale che delle secrezioni duodenali, favorisce la chiusura spontanea della fistola duodenale senza ricorrere a procedure intra-addominali più complesse e pericolose.
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