
Ci siamo conosciuti il 2 Dicembre 2006 nei corridoi del reparto di Chirurgia digestiva del Policlinico Gemelli. Eravamo li dove mia sorella era stata operata per la prima volta dall’equipe del Prof. Doglietto perchè affetta da pancreatite necrotica emorragica (PANE: un’orribile sigla da me disconosciuta fino ad allora e con cui avremmo fatto i conti per otto lunghgissimi mesi). Tutti ci avevano dato quel reparto come l’unica possibilità di farcela, la sola! Dopo un lunghissimo intervento di circa sette ore incontro il Prof. nei corridoi del reparto. Non dimenticherò mai le sue parole. “Le condizioni sono gravissime; abbiamo fatto il possibile…. il resto lo farà LUI. Se ci credete pregate e se vi può consolare noi questo facciamo: tumori e pancreas”. Il resto lo ha fatto sicuramente Lui ma tutta l’equipe ha fatto anche l’impossibile.
Cosa dire del Prof. Pacelli in particolare? Uso le sue parole “io preferisco dire che la bottiglia è mezza piena” Ecco! Grazie Prof. per la sua competenza, preparazione indubbia, grande professionalità ma grazie anche per la sua umanità, il suo sorriso, l’approccio postivo pur nella tragicità del momento. Anche la verità più cruda ha bisogno di un accento e uno sguardo umano. Questo è stato per me il Reparto tutto e in modo particolare lei. Otto lunghissimi mesi di sofferanza in una malattia che andava valutata “giorno per giorno” ma non mi sono mai sentita sola in quel reparto che ormai era per me una famiglia: Natale, Capodanno, Pasqua…. primavera e finalmente mia sorella in piedi!
Mi capita ogni tanto di trovare qualcosa che non mi fa mai dimenticare quella tristissima esperienza che mi ha fatto conoscere la sofferenza ma anche tanta umanità; sono piccole cose che custodisco gelosamente come un biglietto scrittto da mia sorella quando dopo due interventi per emorragie, milza e colecisti asportate, in rianimazione, intubata, mi scrive (forse per la prima volta terribilmente sconfortata-era il 29 Gennaio) “Chiamami Pacelli”. Anche lei aveva bisogno del suo sorriso e delle sue parole che le hanno fatto compagnia e reso la lotta contro il male meno dura. Grazie!