Dicono di me

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Il Prof. Fabio Pacelli e la sua Equipe

Il Prof. Fabio Pacelli e la sua Equipe

Tony Piacitelli
Cassino (FR)

Carissimo Prof, voglio parlare io che sono un figlio di una "tua" paziente. Per chi sta vicino al malato è davvero dura a volte avere la doppia funzione di rassicurare chi vuoi bene e non preoccuparti di ciò che sta per succedere e accadrà… non dimenticherò mai quando venni al Tuo reparto e mi ricevesti nella "stanza di Camilla": io avevo la morte nel cuore per la diagnosi di una neoplasia enorme a carico del retto e Tu invece mi hai tranquillizzato dicendomi: "stai tranquillo, so io cosa fare… tranquillizza mamma"... oppure quando mi chiamasti per la data del ricovero e alla fine mi dicesti: "dì a mamma di stare tranquilla..." ma chi può fare questo? Solo Tu!...

La sera prima dell'intervento la sei andata a trovare e le dicevi che l’indomani mattina sarebbe "iniziata la festa"... Alla fine dell'operazione rientrando al reparto sei passato al letto di mamma e con il tuo immancabile umorismo le hai detto: "siamo tra i vivi???"... ecco queste sono solo sciocchezze che completano però il Tuo grande bagaglio di competenze e la Tua enorme professionalità unita a tanta umanità e bravura nel saper dialogare con la gente… la Tua gente...

L'eco della Tua bravura sta arrivando in ogni posto del mondo ma ho voluto soffermarmi e cercare di sottolineare l'Uomo Fabio Pacelli: un vero signore e galantuomo...

Spero di essere riuscito almeno un pò nel mio intento...

Ringraziamo il Cielo per averTi conosciuto, preghiamo il Signore che ti dia ancora tanta forza e Ti benedica... grazie di tutto Prof. Fabio Pacelli...

Non dimenticheremo mai di tutto quello che hai fatto per noi...

Roberta Lisi
Roma (RM)

"La Bionda"

Salve Professore, sono la Sig.ra Lisi Roberta, mi ha operato il 16 dicembre assieme al Prof. Scambia... (la sig.ra bionda), volevo ancora ringraziarla... di cuore!!! Per fortuna esistono ancora medici come lei...!
Grazie infinite

Bruna Sanna

In un periodo in cui l'opinione pubblica tende a sottolineare soprattutto gli aspetti negativi della sanità, io vorrei spezzare una lancia in favore di coloro che riportano in alto gli standard qualitativi delle professioni sanitarie.
Una di queste persone è il prof. Fabio Pacelli, che ho avuto la fortuna di conoscere nel febbraio 2012 presso la Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso e che, successivamente ho incontrato a Roma presso il Policlinico Agostino Gemelli.
Non è facile spiegare che persona è il prof. Pacelli: quando l’ho incontrato la prima volta pensavo di trovarmi di fronte al solito chirurgo spocchioso e scostante. Incontro invece una persona speciale: solare, simpatico, empatico che subito mi trasmette un grande ottimismo, una voglia di farcela e combattere contro quell’intruso che mi era cresciuto in pancia. Dal modo sicuro e competente con cui parlava, capii subito che mi trovavo di fronte ad uno “tosto”, uno che in sala operatoria sa il fatto suo.
E, infatti, solo un mese fa sono stata rioperata (il cancro è pazzo), sempre da lui e ho avuto conferma delle sue capacità professionali tecnico-chirurgiche di alto livello, della disponibilità costante nel fornire spiegazioni, delle sue doti umane, che fanno di lui un esperto chirurgo e una persona speciale.
Mi sono affidata alla sua competenza e alla sua professionalità incondizionatamente e tutto è stato meno doloroso, meno preoccupante e la speranza di un’evoluzione in positivo più probabile.
Mi ha fatto sentire una persona e non un numero: con la sua squisita, dolce, umana professionalità è intervenuto in una situazione difficile e non conta quello che sarà il futuro, di sicuro ha migliorato la qualità della mia vita e se è riuscito ad allungarla solo il destino potrà rispondere, ma ha fatto di sicuro tutto il possibile e anche l'impossibile.
E allora, grazie, prof. Pacelli!
Con stima e gratitudine